Chi mi conosce sa che ho la testa fra le nuvole e non si stupirebbe se anche questa volta avessi dimenticato qualcosa di proibito nel bagaglio a mano prima di passare ai controlli in aeroporto.
Questa volta sono a Malmø, in Svezia, e l’oggetto proibito in questo caso è il mio prezioso coltellino serramanico da montagna che ho ricevuto per Natale. La Polizia mi offre due opzioni: o lo butto via o torno indietro e lo deposito in un armadietto. Scelgo la seconda opzione, ma realizzo subito che il costo del servizio va ben oltre la mia disponibilità economica e di gran lunga oltre il costo del coltello stesso. Sono davanti agli armadietti che non so cosa fare… guardo a sinistra e noto un vaso con una pianta sempreverde. Non so come mi venga in mente… è un fulmine: infilo il coltello tra i sassi che ricoprono le radici, torno ai controlli e nessuno mi fa domande.
Tornerò tra una settimana, dopo un viaggio on the road in Bosnia e Croazia con i miei amici. E chissà se lo ritroverò. In macchina scherziamo tra noi: «Magari lo hanno trovato e hanno chiuso l’aeroporto per paura di un attentato terroristico!» – «O magari hanno messo delle telecamere per acciuffare chi lo sarebbe andato a prendere…».
I miei amici mi rassicurano e non posso che essere d’accordo con loro sul fatto che piuttosto di un carcere bosniaco, meglio un carcere svedese, che probabilmente è come andare a un campo estivo.
Al ritorno noto subito che la pianta è stata leggermente spostata, ma intravedo tra i sassi un punto azzurro, allungo la mano ed estraggo trionfante il mio coltello!! Il ritrovamento è stato il finale perfetto della vacanza: cosa non si fa per un coltello da montagna!
Autrice: Dori Zantedeschi