Le nostre montagne sono ricoperte di foreste, perciò per conoscerle bene è necessario riconoscere chi le abita. Conoscere la foresta per conoscere la montagna. Come descrivereste a chi non lo conosce il vostro albero preferito? Il mio è il Larice e io lo vedo così:
Il Larice (Larix Decidua) è l’unica conifera in Italia a perdere gli aghi e a crescere ad altitudini di 2300m, spesso lo si trova in compagnia di Abete Rosso, Abete Bianco, Pino Silvestre e Pino Cembro.

Larici (chiari) e Abeti (scuri) davanti al Massiccio dell’Argentera, Alpi Marittime
All’inizio non mi piaceva: ha pochi rami sparuti e gli aghi su di essi sono pochi, sembra un albero debole e spelacchiato. All’apparenza fa una figura molto più bella l’Abete Rosso: folto, scuro e forte.
Poi una primavera, durante una gita in montagna…

Vallone di Lourousa, Alpi Marittime
Camminavamo per un prato così fiorito che mi guardavo attorno estasiata. C’era un po’ di pioggerellina che dava un tocco surreale alla scena. A un certo punto siamo passati accanto a due Larici e lì, in quello scenario, mi sono apparsi del tutto diversi dalla visione debole che ne avevo.
Non erano deboli, erano delicati. Lì nella pioggerellina i rami, che pendono un po’, erano tendine di lino così fini che ci potevi vedere attraverso, la serie di pigne piccole e tonde sono fili di perle e gli aghi color verde chiaro sono una tenue carezza per gli occhi. La corteccia è grigia e raggrinzita come la pelle di un vecchio. La luce può passare attraverso la rada chioma e raggiungere il suolo dando la possibilità ai fiori di crescere.

Sentiero che porta al rifugio Bozano, Alpi Marittime
Il Larice mi fa pensare a mia nonna, vecchia e fragile, che si mette la collana di perle come ha sempre fatto, la stessa che ha in tutte le fotografie da quando ha cominciato a farne, che per lei i centrini sulla tavola ci devono sempre essere, che vedo così delicata adesso… ma che ha cresciuto mia mamma e ora qui ci sono anch’io. Dunque le dico grazie.
I Larici sono una specie pioniera, che significa che colonizzano un nuovo terreno preparando il terreno per l’insediamento di altre specie che formeranno la foresta matura. Per questo motivo i Larici sono come i vecchi: così come questi con la loro vita preparano il terreno per le nuove generazioni e colorano la dialettica moderna con opinioni un po’ datate, così i Larici colorano il bosco d’autunno con i loro colori.

Val di Tovel, Trentino Alto Adige
AUTRICE: Dori Zantedeschi
E vogliamo parlare del piacere di lasciarsi accarezzare dagli aghi del larice? quale altro albero può esprimere una tale delicatezza?
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