
cima!
Mi sto sollazzando nell’atmosfera serale dopo una via di roccia, quando il mio compagno di cordata mi indica le pendici del Monte Pastello, dall’altra parte della Chiusa di Ceraino: «Ei guarda quel forte! E’ tutto diroccato…» – «Sì è il Forte di Monte, è diroccato perchè è stato bombardato nel ’45 dagli alleati » (il nome preciso è Forte Mollinary, costruito dagli Austroungarici nel 1800).
Mi torna in mente allora un episodio di qualche anno fa: «Sai che l’ho scalato? Anzi con mia sorella ci ho aperto la via normale, in free solo, prima affronti un muro verticale, poi una parete appoggiata, e poi una cresta fino in cima», soliti vaneggi alpinistici…

il Forte Mollinary (più conosciuto come Forte di Monte) in una foto degli anni ’50
Tornando a casa medito su quell’avventura… ripensandoci ora mi dico che con Dori, mia sorella, fummo scriteriate. Ma forse neanche troppo: nel 2013 ero nel pieno della scoperta dell’alpinismo… che differenza c’era per me tra un forte diroccato e le Dolomiti? Non sono forse anche queste ruderi di un mondo che non c’è più?
Quella giornata era stata talmente bella che qualcosa dovevo averlo pur fissato sul mio diario o sul quadernino delle mappe… tornata a casa frugo tra le pagine ed ecco che trovo la mappa e la relazione di quella prima ascensione:
7 . DIC . 2013
(Parodia di un’ascensione alpinistica)
APERTA LA VIA NORMALE ALLA CIMA DEL FORTE DI MONTE: Via “Sorelle per sempre”, nome scelto da Dori.
RELAZIONE:
CORDATA COMPOSTA DA MARIANA-DORI
Siamo partite in bici dalla strada sopra le cave che va a Monte, lasciate le MTB all’entrata del varco d’accesso al Forte siamo entrate. Come prima cosa abbiamo esplorato con la frontale il piano interrato, lo abbiamo trovato completamente allagato, una enorme piscina limpidissima… Allora siamo salite al piano esterno superiore e lì Dori si è arrampicata lungo una cengia che porta ad una sorta di terrazzo-trampolino che si getta sulla Chiusa di Ceraino. Una vista spettacolare! Poi andiamo sulla terrazza superiore dove inizia la linea che avevo individuato. Ci mettiamo le scarpette perché il primo pezzo è un po’ tecnico, un muro verticale di circa 4 m. Salgo agilmente invece Dori dopo 2 tentativi falliti decide di usare un diedro vicino, io nell’ultimo metro le allungo la mano. Eccoci in sosta, ora parte lei, c’è un facile pendio che porta in cresta (cioè un muro da percorrere), dopo la cresta c’è l’anticima (un pilone). Apre tutto Dori, poi un altro pezzo di cresta e finalmente siamo sull’ultimo pilone, cioè quello da noi considerato la cima! Dominiamo il Forte, la Val d’Adige, il paese di Monte… solo il monte Pastello sovrasta noi. Qualche foto e scendiamo con cautela. Tornate alla macchina facciamo 4 chiacchiere con dei cacciatori che ci fanno vedere le loro prede: una beccaccia e un enorme fagiano.
Torneremo al Forte con Sonja per la prima ripetizione! E segneremo il nome.
Avevamo giocato a fare le esploratrici e le alpiniste… ed era stato bellissimo! Per il gioco, per quanto bizzarro possa essere, non c’è età.

La linea della via “Sorelle per sempre”
Autrice: Mariana Zantedeschi
spezzata dal ridere!!!
"Mi piace""Mi piace"